La giornata è interamente dedicata alla visita di Khiva.La parte antica della città (che è stata inserita dall’UNESCO nell’elenco dei luo...
La giornata è interamente dedicata alla visita di Khiva.La parte antica della città (che è stata inserita dall’UNESCO nell’elenco dei luoghi considerati “Patrimonio dell’umanità" nel 1991) si chiama Ichan Kala ed è circondata da una lunga e possente cinta di mura di fango, lunghe 2,5 km su cui si aprono quattro porte. La più importante è quella occidentale, detta Ota Darvoza. Khiva in effetti non è una semplice città, ma un vero e proprio museo a cielo aperto: ha mantenuto integra la struttura urbanistica originale all'interno delle mura perimetrali, dove si concentrano la maggior parte dei monumenti. Si visita facilmente a piedi e tutto è a portata di pochi passi.Ci addentriamo, quindi, nell’Ichan Kala, percorrendo i suoi vicoli tortuosi, visitando minareti, madrase, palazzi e moschee (l’ordine delle visite della giornata odierna e di quella seguente è puramente indicativo e potrà essere variato dall’accompagnatore e dalla guida locale al fine di ottimizzare le giornate). Entrando in città dalla Ota Darvoza, sulla destra, scopriamo uno dei simboli della città, il Kalta Minor, un immenso minareto rivestito di piastrelle turchesi che però appare interrotto di netto alla sua metà. L’edificio venne iniziato, nel 1881, da Mohammed Amin Khan, che nelle intenzioni voleva erigere una torre colossale, la più alta dell’Asia, ma il khan morì provvisamente e la costruzione fu quindi interrotta. Visitiamo la fortezza Kunya Ark, residenza dei sovrani, costruita nel XII secolo e successivamente ampliata. La tozza sporgenza presso l’ingresso è la prigione dei khan. All’interno dell’Ark si trova una moschea estiva, del XIX secolo, una bellissima moschea all’aperto con splendide piastrelle bianche e blu decorate con motivi vegetali. Accanto la vecchia zecca, oggi un museo. Proseguendo si entra nella sala del trono, dove i khan dispensavano giudizi. Da qui si può salire sui bastioni, avendo una bella vista sui tetti della città. Uno degli edifici più affascinanti che vi si trovano, è senza dubbio la Moschea Juma (del Venerdì), caratterizzata da ben 213 colonne di legno che sostengono il tetto, imitando le antiche moschee arabe. Le poche colonne finemente intarsiate appartengono al colonnato originale, risalente al X secolo, mentre le altre, insieme al resto dell’edificio, sono del 1700.A sud della Moschea Juma si trova un mausoleo molto sacro, che, per il suo incantevole cortile e le splendide decorazioni a piastrelle, è uno dei luoghi più suggestivi della città. Pahlavon Mahmud era un filosofo-poeta, oltre che un eccezionale lottatore, divenuto addirittura patrono di Khiva. All’interno, in un ambiente di stile persiano sormontato da una cupola turchese, si trova la tomba del khan Mohammed Rachim II, che regnò dal 1865 al 1910. Il sarcofago e le pareti della tomba di Pahlavon Mahmud, invece, sono decorate con bellissime piastrelle colorate. Per entrare, come sempre nei luoghi sacri musulmani, è necessario togliersi le scarpe. Situata sulla parte sud del centro storico, si trova la Madrasa Islam Khodja, la più recente di Khiva, costruita nel 1910. Ospita al suo interno il piccolo, ma interessante Museo di Arti Applicate in cui sono esposti manufatti della Corasmia di epoche diverse: sculture in legno, manufatti in metallo, tappeti uzbeki e turkmeni, pietre scolpite e grandi vasi chiamati hum che servivano per conservare il cibo sottoterra. Accanto alla Madrasa s’innalza il bel minareto di Islam Khodja, il più alto di Khiva. Elegante nelle sue cromie ocra e inserti in ceramica policroma, svetta sulla città e lo si nota da ogni parte. E’ possibile salire in cima (a pagamento, il costo è di 1,40 Euro circa) per ammirare il panorama.Nella zona nord-est della città visitiamo il Palazzo Tash Hauli, il cui nome significa “Casa di pietra”, che mostra forse le decorazioni più sontuose della città: piastrelle in ceramica, sculture di pietra e di legno. Il palazzo fu fatto costruire da Alla Kuli Khan tra il 1832 e il 1841, come alternativa molto più lussuosa alla fortezza Ark. Pranzo e cena in ristorante locale, pernottamento in hotel.